https://www.imolaoggi.it/2025/07/07/islam-festa-ashura-milano/
Compiango la donna musulmana per la sua condizione ma non possiamo pretendere diversamente dai seguaci di Maometto, perché mancano nella loro cultura e nella loro tradizione i principi fondamentali del valore della persona e dell’individuo, che noi Italiani dobbiamo alla cultura greca e latina poi illuminata dal Cristianesimo.
La valorizzazione del “ genio femminile”, come lo definì San Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem:
“La donna è chiamata a portare nella famiglia, nella società e nella Chiesa ciò che le è specifico: la sua capacità di generare vita, il suo “genio” particolare, che è quello di custodire la vita e di promuovere l’umano. […] La donna è chiamata a un’apostolica missione, che si esprime soprattutto nella testimonianza della carità.”
Il riconoscimento di ciò che caratterizza la donna per natura e l’assunzione del compito di “ testimone della carità”, cioè dell’amore, si può realizzare solo nella società e nella vita con gli altri, non nella segregazione.
Come si potrebbe offrire al mondo la propria “ femminilità “ una volta che ci si copre completamente alla vista degli altri, indossando abiti che celano la bellezza femminile?
“ La dignità della donna è strettamente connessa con l’amore che essa riceve per il fatto stesso della sua femminilità e, al tempo stesso, con l’amore che essa dona. […] La donna non può ritrovare se stessa se non donando l’amore agli altri”.
Una femminilità creata per donare l’amore, verso l’uomo e verso gli altri, in oblazione continua di sé.
Quale uomo poi si è mai rivolto ad una donna ringraziandola per il solo fatto di essere donna! Nella “ Lettera alle donne” San Giovanni Paolo II aveva forse davanti agli occhi e al cuore le ragazze delle Giornate Mondiali della Gioventù, che radunavano giovani avvinti dall’amore di Cristo. Senza costrizioni, senza separazioni, senza violenze, tutti chiamati dall’unica vocazione all’amore che contraddistingue noi cristiani.
“Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità, tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.” La donna come perno della società nelle relazioni con gli altri, una valorizzazione mai sentita in altri contesti ed espressa senza rivendicazioni femministe.
Forse, aldilà delle affermazioni di rispetto per le persone, qualunque Fede essi professino, da riconoscersi sempre per la loro dignità, bisognerebbe avere il coraggio di dire apertamente che l’Islam è ostile alla donna; sarebbe importante affermare la bellezza e la grandezza della nostra religione, testimoniando ogni giorno la ricchezza del messaggio di Cristo. Chissà mai, si potrebbero forse aprire gli occhi anche ai seguaci dell’Islam.
Prof. Vittoria Criscuolo
Vicepresidente Comitato “Pro-life insieme “
http://www.prolifeinsieme.it