Gent.mo Direttore,
l’intervento di Alvaro Belardinelli: Educazione “sessuo-psicoaffettiva e sentimentale” a generazioni schiave degli impulsi. Scuola come cerotto sociale? https://www.tecnicadellascuola.it/educazione-sessuo-psicoaffettiva-e-sentimentale-a-generazioni-schiave-degli-impulsi-scuola-come-cerotto-sociale
costituisce un’ottima replica al precedente articolo di Reginaldo Palermo: Educazione sessuale e affettiva: il disegno di legge Valditara rallenta già la prossima settimana la Commissione, https://www.tecnicadellascuola.it/educazione-sessuale-e-affettiva-il-disegno-di-legge-valditara-rallenta-gia-la-prossima-settimana-la-commissione
L’articolo di Reginaldo Palermo riverbera il mantra della necessità dell’«educazione sessuale ed affettiva» scolastica, ennesimo rivolo dispersivo della concretezza dell’insegnamento, alla quale Alvaro Belardinelli richiama. E’ certo che per educare generazioni di studenti è sempre stato “necessario e sufficiente”, come si dice in geometria euclidea, additare l’amicizia di Achille e Patroclo e l’amore di Ettore e Andromaca nell’iliade; l’amicizia di Oreste e Pilade nell’Oreste di Euripide, e di Virgilio e Dante nella Divina Commedia; l’amore di Olindo e Sofronia, di Tancredi per Clorinda e di Erminia per Tancredi nella Gerusalemme Liberata; l’eroismo di tantissimi Martiri Cristiani di ogni epoca e nazione, di ogni sesso ed età.
Comunque per toccare con mano l’efficacia dell’«educazione sessuale ed affettiva» si può fare riferimento al Paradosso Nordico cioè al dilagare di violenze sessuali , di stupri, di malattie sessualmente trasmesse, di procurati aborti presso i “Paesi avanzati” UK, Francia, Olanda, Danimarca, Finlandia, USA, col primato della Svezia, che fin dagli anni Cinquanta hanno imposto a tutti gli studenti questa sessualizzazione precoce.
Ma sarebbe bene ascoltare anche la testimonianza spontanea di Lily Allen, nata il 02.05.1985, e Miquita Oliver nata il 25.04.1984, conduttrici inglesi del podcast Miss me? di BBC Audio, le quali hanno certamente goduto della citata «educazione sessuale ed affettiva». Nel corso del loro programma radiofonico Lily Allen ha candidamente rivelato: “Restavo incinta di continuo, di continuo. Ho avuto diversi aborti, ma poi non ricordo esattamente quanti. Non ricordo. Direi quattro o cinque”, e Miquita Oliver ha condiviso la propria esperienza con un tono altrettanto sincero: “Anch’io ne ho avuti circa cinque! Lily, sono così felice di poterlo dire e di poterlo dire anche tu, e nessuno è venuto a criticarci, senza alcun giudizio. Abbiamo avuto più o meno la stessa quantità di aborti”. L’autentica classe di queste due donne, che hanno addirittura perso il conto preciso dei loro procurati aborti, fa decisamente sfigurare l’affermazione di Gilda Sportiello, che si è vantata di appena un solo procurato aborto, a dimostrazione di quanto l’«educazione sessuale ed affettiva» britannica superi gloriosamente l’ignoranza mediterranea.
Lily Allen e Gilda Sportiello confermano che il procurato aborto possa pregiudicare gravidanze successive. Dopo i suoi procurati aborti Lily Allen dovette affrontare due aborti spontanei, il secondo di essi al sesto mese di gravidanza a causa di setticemia, per la quale corse rischio di morire: “Sono quasi morta” sono parole sue, riportate in Vanity Fair https://www.vanityfair.it/article/lily-allen-non-ricordo-quanti-aborti-subito-penso-quattro-cinque-rimanevo-incintsempre
Anche Gilda Sportiello, dopo il procurato aborto, ha avuto un aborto spontaneo.
Pure in Vanity Fair Lily Allen rivela un dato interessante: “I miei genitori erano abbastanza assenti quando ero piccola. Questa cosa ha lasciato delle brutte cicatrici.” Ecco un fatto che rafforza la raccomandazione che siano i genitori e le famiglie a dialogare con i figli in maniera delicata e costruttiva su questi temi così preziosi ed importanti per la vita.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato “ProLife Insieme”
www.prolifeinsieme.it
PS Riguardo alla “minaccia climatica” non si dovrebbe però abboccare all’amo delle enormi speculazioni che sottendono a questo spauracchio, che infiltra la mente di tanti giovani e genera in loro uno stato ansioso e privo di prospettive. Mentre Greta Thunberg e soci si godono in tutta tranquillità e senza ansie i soldi e la fama ottenuti dalle loro esondazioni ecologiste.