Risposta a Ithacaeditoriale.it
*Festival dell’antifascismo, “Esiste un femminismo di destra?” “No”, risponde Sara Lucaroni*
Prima di cercare di analizzare il punto di vista della scrittrice Lucaroni, è indispensabile ricordare due concetti fondamentali per contestualizzare il discorso:
Cos’è L’ANTIFASCISMO OGGI: in Italia è un orientamento di cultura politica che valorizza la “Resistenza” che si oppone, oltre che ai progetti di ricostituzione del fascismo storico, anche e più generalmente a tutti gli atteggiamenti e i comportamenti (antidemocratici, di autoritarismo, di intolleranza) ritenuti riconducibili a quella stessa esperienza come a una comune categoria politica.
Cos’è il FEMMINISMO OGGI: consiste in programmi governativi e politiche per le pari opportunità tra donne e uomini sviluppate attraverso due principali strategie di quello che è stato chiamato ‘femminismo di Stato’, il mainstreaming e l’empowerment, così sono state definite nella Conferenza di Pechino del 1995, indetta dall’ONU. Il primo mira a produrre una profonda trasformazione nella cultura di governo, inserendo la prospettiva di genere nella ‘corrente principale’, cioè all’interno di tutti i problemi rilevanti, come la qualità dello sviluppo e le grandi riforme sociali. Il secondo prevede l’attribuzione di maggiore potere alle donne rimuovendo gli ostacoli alla loro attiva partecipazione a tutte le sfere della vita pubblica e privata.
Dopo questa doverosa premessa invito tutti i lettori a rileggere i contenuti proposti dalla scrittrice Lucaroni e sfido chiunque a non trovarli completamente fuori dal contesto attuale del nostro paese. La giornalista e scrittrice parla ad esempio di lotta al patriarcato, fenomeno per lo più completamente assente oggi tra i cittadini italiani, è come se stesse vendendo un libro di fantascienza! Il femminismo oggi si è spinto talmente all’estremo che, come molti hanno già compreso, è diventato indispensabile opporre una Resistenza a questa deriva ideologica che spesso si ritorce addirittura contro gli stessi interessi delle donne, quelli legati ai valori più profondi di noi donne, alla nostra dignità.
Il fatto che il femminismo oggi non abbia più niente a che fare con la vera difesa delle donne lo testimonia l’accanimento dei movimenti femministi contro Giorgia Meloni, primo Presidente del Consiglio donna, ma esponente di destra e che quindi non può essere femminista: alla faccia dei pregiudizi…
Il vero quesito da porci infatti non è quello di schierarci a destra o a sinistra “per partito preso” ma di metterci dalla parte della “ragione”, ovvero della logica e del buonsenso. E questo può avvenire solo se si resta collegati alla realtà.
Ma ecco che proprio mentre si parla di dissociazione dalla realtà, mi imbatto nelle sigle politiche che promuovono eventi come questo del festival dell’ antifascismo e tutto torna!
Il M5S che ha imposto l’obbligo vaccinale contro le stesse libertà fondamentali previste dalla costituzione, la CGIL che invece di tutelare le lavoratrici si erge a promotore dell’esercizio indiscriminato del presunto “diritto” all’aborto, autorizzando in maniera implicita i datori di lavoro a poter “spingere” una lavoratrice precaria ad abortire suo figlio pur di non essere licenziata ed il PD, che sponsorizza e promuove le oscene parate dei Pride (orgoglio), manifestazioni di pessimo gusto, volgari, spesso purtroppo anche blasfeme che scandalizzano tanti innocenti per le strade come bambini o soggetti fragili ed indifesi. Insomma, ci troviamo di fronte a paladini della Resistenza al male, oppure a nuove forme di dittatura del pensiero?
Come membro del Comitato “Prolife Insieme”, infatti, posso testimoniare per esperienza che gli esponenti di questi partiti che si definiscono proprio antifascisti ci hanno spesso negato i permessi per manifestare le nostre idee in difesa della Vita: non mi sembra un atteggiamento molto democratico non vi pare?
Concludo con un invito a Lucaroni e alle scrittrici e giornaliste che si definiscono antifasciste, ad aprirsi al dialogo con le associazioni della rete in difesa della vita, proprio per dimostrare la volontà di essere garanti della democrazia e del pensiero critico. Noi di “Prolife Insieme” siamo pronti e saremo felici di accettare un confronto su questi temi, nella certezza che solo attraverso un dialogo onesto e trasparente si possa davvero difendere il valore unico e prezioso della nostra libertà.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato “Prolife Insieme”
http://www.prolifeinsieme.it