Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo sulla nascita della piccola Chance.
https://torinocronaca.it/news/tendenze/525260/la-nascita-di-chance-il-caso-di-una-bambina-nata-da-una-madre-cerebralmente-morta-in-georgia.html
Il 16 giugno 2025, in Georgia, è nata una bambina chiamata Chance che significa opportunità. A questa bambina nata da madre celebralmente morta è stata data l’OCCASIONE DELLA VITA.
Basterebbe questo a farci saltare di gioia: la morte non ha avuto l’ultima parola sulla Vita!
Invece le principali testate giornalistiche italiane sembrano mostrare questa notizia come un “male”, incitando i lettori allo scandalo su presunti diritti negati e calpestati, ma di quali diritti si parla?
La madre di Chance non è morta celebralmente a causa della gravidanza bensì per una trombosi sopraggiunta quando lei era già incinta di 9 settimane.
Prima di esprimere qualsiasi parere, proviamo quindi a metterci nei panni della madre: cosa ci fa pensare che non sarebbe stata felice di aver potuto comunque dare alla luce la sua bambina?
Non sembra piuttosto che la morte della madre, sottolineo non causata dalla bimba che portava in grembo ma da una tragica circostanza, venga tristemente strumentalizzata, politicamente, per screditare agli occhi dell’opinione pubblica la legge, che prevede il divieto di aborto da quando è rilevabile il battito cardiaco del feto?
Quello stesso battito cardiaco della mamma di Chance che non è stato soppresso per donare a lei la vita, quasi un passaggio di testimone d’amore.
Noi di “Prolife Insieme” infatti appoggiamo anche qui in Italia iniziative quali la Proposta di Legge “Un Cuore che Batte”depositata in Parlamento con 105.000 firme, perché aiutano non solo la madre (per la quale tra l’altro non vi è obbligo di accettare ma è il medico che avrebbe l’obbligo di proporre ecografia e ascolto battito, come parte di un vero consenso informato) ma l’intera comunità sociale che si troverebbe di fronte la realtà, ovvero un essere umano già vivente anche se ancora non nato.
Restare connessi con la realtà e non farci travolgere da ideologie passeggere porterà una crescita non solo a livello sociale ma anche demografico: non pensiamo che l’unico modo di ripopolare l’Italia sia attraverso l’immigrazione, magari incontrollata, come propongono certi politici, ma iniziamo ad essere aperti alla vita già nelle nostre famiglie.
Infine “Prolife Insieme” si unisce con rispetto e preghiera al dolore dei familiari per la perdita della mamma di questa bimba e ci auguriamo che la piccola Chance non sia più considerata un bersaglio politico dai media, ma che sia lasciata libera e serena di poter cogliere in pieno la sua occasione di vivere la vita.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato “Prolife Insieme”