Vasectomia per tutti! Così si cancella la figura del padre

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Vasectomia in Europa, cresce la scelta maschile per una contraccezione definitiva

Si rimane sempre perplessi riguardo alla superficialità divulgativa con la quale vengono proposte procedure mediche e a maggior ragione chirurgiche. Qualsiasi Medico sa bene che nessuna procedura chirurgica va esente da possibili complicanze a breve o a lungo termine. Nel caso della  vasectomia, oltre alle possibili reazioni avverse all’anestesia, si citano: ematoma, dolore, infezione a breve; dolore cronico, granulomi spermatici a lungo termine. Si deve anche segnalare che per un certo periodo di tempo post-vasectomia il paziente eiacula ancora spermatozoi cosicché in tale periodo sono possibili gravidanze indesiderate; è anche possibile che si verifichi ricanalizzazione spontanea di deferenti interrotti chirurgicamente.
Soprattutto però l’articolo afferma che soltanto una piccola percentuale degli uomini che si sottopongono a vasectomia manifesterebbe in seguito rammarico per la perdita di potenziale paternità. Ma anche per questo aspetto si pongono problemi: come sia stata effettuata tale verifica, a quale distanza di tempo, con quali casistiche. Inoltre quali possono essere le conseguenze psichiche più o meno consapevoli dell’uomo che in certo qual modo sa di essere funzionalmente castrato? Trattare l’essere umano come una macchina i cui pezzi possano essere montati e smontati, è totalmente contrario alla complessa interazione di anima e corpo.
Le perplessità si incrementano quando si tratta di giovani di 30-40 anni che sottoponendosi a vasectomia sembrano rinunciare del tutto ad avere figli oppure ad avere altri figli. L’uomo pensa di essere costante nella sua visione del mondo, ma il suo animo si modifica nel tempo: il tempo modifica tutte le cose, anche l’animo (omnia fert aetas, animum quoque): ciò che appare negativo oggi, potrebbe in futuro diventare positivo. L’uomo presume di avere il controllo della vita, ma poi la vita stessa lo pone di fronte a realtà dure come la morte di un figlio: subentra allora frequentemente il desiderio di compensare la perdita riversando amore su un altro figlio: ma a questo punto la vasectomia contrasta a questo nuovo desiderio.
Ma c’è una riflessione ancora più profonda di fronte a questa pubblicità per la vasectomia: si rafforza con essa la volontà di eliminare il padre. Si arriva all’assurdo di uccidere l’amore tra uomo e donna riducendo la sessualità ad un meccanismo di una qualche soddisfazione psicofisica, immediata e relativa. Eventualmente si offre il procurato aborto come “diritto” per sbarazzarsi di un figlio indesiderato indipendentemente da qualsiasi volontà del padre (non vale per il padre eguaglianza di diritti rispetto alla madre?). Quando poi la coppia decide di avere un figlio ovvero nella donna, che negli anni più fertili dalle molteplici pressioni ambientali è stata indotta a rinunciare e a rimandare, emerge il desiderio di proiettarsi nella maternità, allora l’industria offre ovociti criocongelati, Crioconservazione degli ovociti, gravi rischi per la salute di bimbi e donneinseminazioni artificiali, banche dello sperma.
Sembra ovvio a questo punto che l’articolo venga riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore.

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it