Egregio Direttore,
Mi permetta di replicare all’articolo pubblicato dalla sua testata.
Il consenso informato preventivo per le famiglie e che prevede il via libera ad attività scolastiche che trattino il tema della sessualità è decisamente necessario.
Il ddl Valditara per definire tale questione è una decisa presa di posizione sui soprusi da parte di attivisti delle lobby lgbtq, con la complicità di insegnanti ideologizzati.
Ultimamente si è sentito un po’ di tutto, dalle lezioni con contenuti sessuali impartite a bambini della primaria ad interventi di drag Queen in classe proposti ai ragazzi della scuola superiore, e tutto questo senza tenere conto che l’ utenza è composta da minorenni e che per affrontare temi così delicati è necessario prima il confronto con le famiglie e poi il loro consenso opportunamente informato.
La motivazione ufficiale usata per giustificare il tutto è sempre la solita litania: no alle discriminazioni, sì ai diritti uguali per tutti.
Quale sarebbe il senso, se parliamo di tolleranza verso chi è “diverso”, di entrare in una classe vestiti come ballerine di night club?
Perché fare passare per normale una pagliacciata che ridicolizza le persone e le priva della dignità?
Tutto questo grottesco show non rappresenta di certo la categoria degli omosessuali.
È l’evidente presa di coscienza che qualcosa in quegli uomini, in quelle donne, i quali hanno bisogno di trasgressione, di provocazione per sentirsi vivi, non funziona.
Che messaggio potrebbero mai passare persone che per riuscire ad affermarsi hanno bisogno di stupire? Di dare scandalo? Di andare decisamente contro ogni regola di buon senso?
Questa dell’ideologia “gender fluid”, dell’uomo o della donna che si definiscono liberi di essere come si “percepiscono” senza tenere conto del sesso biologico, è una corrente pericolosa che sta mettendo a rischio seriamente le nuove generazioni.
La tentazione alla trasgressione è una tappa che tutti attraversiamo per crescere ma entro i limiti del buon senso e spesso essa rientra nel giro di poco tempo quando, complice la maturità, si prende coscienza che ogni cosa ha un proprio posto e che decidere di cambiarlo per il gusto di trasgredire non arricchisce, anzi…
Il rispetto, la tolleranza, il riguardo tra gli uomini dovrebbe essere il filo che lega le relazioni. Purtroppo questo non sempre avviene e gli episodi di bullismo, di violenza verso le categorie che non corrispondono agli stereotipi convenzionali sono all’ordine del giorno.
L’educazione alla tolleranza è fondamentale e il messaggio di non giudicare le persone per come ci appaiono o perché non corrispondono a canoni precisi è indispensabile affinché ci sia rispetto.
Non sempre le idee possono essere condivise ma per dirla con l’imperativo con cui si esprimono alcuni autori:
” Disapprovo la Tua idea che è diversa dalla mia ma darei la vita affinché tu la possa esprimere ” rende l’ idea di cosa si intenda per rispetto.
Sono parole forti che però danno il giusto significato alla tolleranza e ne considerano i confini entro cui si deve stare.
L’ideologia, lo abbiamo sotto gli occhi, questi confini non li rispetta mai!
Angela D’ Alessandro
Prolife insieme
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