Si può ritenere decisamente strana e fuor di logica l’intenzione di sostenere la maternità, stanziando 3.000 euro da applicare ad una procedura per ottenere ovociti da criocongelare, procedura che lascia perplessi e risulta densa di pericoli.
Come può essere ottenuto un buon numero di ovociti idonei alla crioconservazione? La donna dev’essere sottoposta a somministrazioni di gonadotropine affinché una tempesta ormonale induca la contemporanea maturazione(assolutamente contraria alla fisiologia) di parecchi follicoli e quindi di parecchi ovociti. Queste terapie ormonali, seppure seguite con prelievi ematici e con ecografie, espongono la donna a rischio di Sindrome da Iperstimolazione Ovarica OHSS, caratterizzata da possibili effetti avversi: ingrossamento delle ovaie con dolore, nausea, vomito, possibili versamenti in cavità peritoneale e pleurica o anche pericardica; torsione e rottura ovarica; trombosi; insufficienza epato-renale acuta; distress respiratorio acuto. In base alla Relazione Ministeriale che valuta i risultati della 40/2004 al 31.12.2021, si apprende che 5.680 cicli (bel l’11,29%) sono stati sospesi per effetti avversi, mentre numerosi altri sono risultati inefficaci.
Per recuperare gli ovociti la donna deve sottoporsi ad anestesia affinché le ovaie possano essere raggiunte per via trans vaginale ed il contenuto dei follicoli aspirato al fine di raccogliere gli ovociti in essi contenuti. E’ possibile che queste procedure inducano alterazioni degli ovociti, che potranno causare problemi più o meno gravi al bambino che ne venga concepito.
La disponibilità di ovociti costituisce il primo passo per la Procreazione Medicalmente Assistita PMA.
Nel 2021 da 50.297 cicli sono stati prelevati 354.291 ovociti, ne sono stati inseminati 252.034 e fecondati 182.128 cosicché sono stati ottenuti 174.467 embrioni, di cui 98.696 sono stati valutati idonei, gli altri 75.771 (43,43%) scartati: non erano degni di vivere! Di quelli considerati idonei 38.188 (38,8%) sono stati effettivamente trasferiti in utero mentre 60.508 (61,30%) sono stati crioconservati: quale potrà essere il destino di questi embrioni, che sono esseri umani esattamente come noi, soltanto più piccoli? Dai 38.188 embrioni trasferiti sono derivate appena 7.258 gravidanze, e soltanto 4.636 hanno ottenuto uno o più nati vivi: un risultato decisamente modesto a fronte dei rischi per madri e figli, e persino delle risorse messe in atto.
La legge italiana vieta la compravendita degli ovociti, ma è facile verificare che sia accessibile in internet un cospicuo mercato degli ovociti, che sfrutta povere donne in necessità economica.
Tutte le procedure citate sono assolutamente contrarie alla fisiologia non solo materna, bensì anche della gravidanza naturale, poiché oggi sappiamo che fin dal concepimento esiste una interazione tra bambino concepito e sua madre con un intenso scambio di informazioni ormonali e persino di cellule embrionali che raggiungono il circolo ematico materno. Va inoltre segnalato che i bambini nati da queste complesse procedure artificiali presentano incidenza di patologie assai maggiore rispetto ai nati da gravidanze naturali: nascita pretermine, basso peso alla nascita, malformazioni cardiache (stimate più frequenti del 36%), ipertensione arteriosa, diabete mellito.
Superfluo dire, per chi non chiuda gli occhi rispetto alla realtà, che la difficoltà di riuscire ad avviare una gravidanza naturale dipendono in ampia misura dall’età biologicamente avanzatain cui molte donne decidono di avere un figlio, dalle pregresse misure anticoncezionali, soprattutto dalle sequele deiprocurati aborti.
Certamente anche in Italia il giro di affari delle cliniche per la fertilità è veramente notevole, favorito dall’attuale gratuità della PMA: «La dimensione del mercato globale della fertilità si stima possa raggiungere i 33miliardi nel 2026, di cui il 90% del valore è dato dalle tecniche Fivet rispetto ad altri servizi» (Lucilla Incorvati: Il Sole 24 Ore 29.12.2022).(PMA, il farwest procreatico, commento del dott. Alberto Virgolino)
Oltre alla violazione di ogni etica riguardo a tanti, a migliaia di embrioni prodotti senza speranza di nascere, sorge anche il problema se sia legittimo sottrarre ai contribuenti italiani notevoli risorse economiche che sarebbe assai più logico indirizzare ad urgenze ben più concrete. Tra queste evitare che gravidanze fisiologiche vengano stroncate dal procurato aborto.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme