“Diritto” a un figlio: moda o capriccio?

Sento sempre più spesso parlare di un fantomatico diritto ad avere un figlio e sinceramente non riesco a capire come questa “pretesa” non sia fortemente in contrasto con un altro “presunto” diritto oggi tanto esaltato: l’aborto. Quindi se il figlio È VOLUTO, ogni mezzo è lecito per OTTENERLO dalla fecondazione in vitro, alla ovodonazione arrivando perfino all’utero in affitto, se il figlio È INDESIDERATO -quello stesso feto- si può sopprimere senza nessun problema.
È un fatto ormai noto che oggi la maggior parte delle persone non sia più in grado di fare collegamenti tra le numerose informazioni che riceve quotidianamente da tantissime fonti. Infatti si può dire che siamo  letteralmente bombardati da un costante flusso di informazioni.
Questo non ci dà materialmente il tempo di elaborare in maniera più profonda la notizia e di farla sedimentare in noi solo dopo un’accurata riflessione, oggi è tutto velocissimo. E in questa velocità rischiamo spesso di cadere in qualche trappola di marketing che non è utilizzato solo per le pubblicità manle sue tecniche vengono applicate in tutti gli ambiti della nostra esistenza facendo di noi dei perfetti consumatori senza scrupoli.
Il diritto ad avere un figlio viene pubblicizzato come diritto alla felicità ma anche qui veniamo maliziosamente ingannati: chi non vorrebbe essere felice?
Ma ciò che viene volutamente omesso è che la felicità non si compra neppure inventandosi un “diritto alla felicità”.
Il Diritto ad avere un figlio ha il suo rovescio della medaglia che è il Diritto ad abortire e anche in questo caso il pacchetto promo ci viene venduto promettendo la felicità: ma cosa facciamo se questa felicità poi non arriva?
Molti testimonial e politici sembrano dare il merito all’ aborto per il loro successo e la loro felicità, ma noi del Comitato “Prolife Insieme” e tanti altri gruppi di ascolto delle donne che parliamo ogni giorno con la gente comune, quella che non ha interessi economici né tanto meno ideologie da perseguire, quasi sempre sentiamo testimonianze esattamente opposte. La scelta dell’ aborto è stata una tragedia non solo per il piccolo feto soppresso ma anche per la donna rimasta vittima di sé stessa, o meglio della parte di sé caduta in questa trappola di finta felicità.(Legge 194, 22/5/1978: storie di dolore per moltissime donne)
È importante quindi fermarsi, disattivare il bombardamento di slogan e di informazioni spesso contraddittorie e riflettere: quale è il primo e fondamentale diritto di ogni essere umano? La Vita.
Negando la vita in base a scelte soggettive, ci troveremo sempre a fare i conti con una grande infelicità, perché il mistero della vita è scritto dentro ciascuno di noi e tutti sappiamo ciò che è giusto, dobbiamo solo volerlo ascoltare.
Ed è proprio seguendo quella voce che troveremo la vera felicità che consiste nel NON PRETENDERE  ma accogliere, NON IMPORRE il proprio io ma anteporre l’altro.
Quanti infatti hanno trovato sé stessi proprio quando si sono donati agli altri e in questa ricerca sono arrivati a capire cosa sia la vera felicità, non un sentimento passeggero ed effimero ma una conquista che dura tutta la vita.
Non esiste nessun diritto ad avere un figlio, perché Il DONO DELLA VITA non potrà mai essere merce di scambio, basti pensare ad un figlio nato da un utero in affitto, (Utero in affitto e obblighi del medico,il parere del dott. Alberto Virgolino) quando, una volta cresciuto, gli verrà raccontata la verità, ovvero che è nato su commissione, è stato ordinato a catalogo come già accade in alcuni paesi, in quel momento realizzerà che anche l’amore “più alto”, quello dei suoi genitori, non è stato gratuito perché tutto ha un prezzo, anche lui.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Comitato Pro-life insieme

http://www.prolifeinsieme.it