https://www.lanazione.it/pontedera/cronaca/manifesti-pro-vita-e-riscoppia-fc847f30
https://www.quinewsvaldera.it/contatti.htm
ALLA NAZIONE PONTEDERA
Gent.mo Direttore,
l’assessore regionale Alessandra Nardini afferma che la teoria gender non esiste, o quantomeno le scuole ne sarebbero immuni. In realtà la teoria gender ha fatto irruzione nella nostra società imponendo termini neutri con schwa finale anziché maschile e femminile,pretendendo bagni neutri o auto-identificazione del proprio sesso, proponendo terapie con bloccanti della pubertà e cambio di sesso. In diverse scuole sono stati introdotti, senza alcuna informazione e senza alcun consenso dei genitori, persone aderenti a tale ideologia, per imbonire bambini e adolescenti.
La teoria gender è stata inventata non su basi di fondate conoscenze di fisiologia medica, bensì inseguendo presupposti filosofici. Infatti è stata promossa da Judith Butler, statunitense (nata nel 1956), laureata in filosofia, docente di retorica e letterature comparate presso l’Università di Berkeley in California, la quale “si è posta al centro del dibattito post-strutturalista; nel 1990 ha pubblicato Gender trouble (Inquietudine ovvero Disturbo del genere sessuale) in cui ha messo in discussione la naturalità dell’identità di genere, affermandosi come una delle maggiori esponenti della teoria queer.” Come si vede la Butler non ha alcuna preparazione biomedica, e neppure buon senso comune.
Nel numero speciale della rivista «differences» (1991, 3) Teresa De Lauretis Queer theory. Gay and lesbian sexualities (Teoria queer. Sessualità omosessuali e lesbiche) pubblicava gli atti dell’omonimo convegno svoltosi nel febbraio 1990 parimenti presso l’Università della California. Queer (strano, bizzarro) è termine inclusivo che permette di indagare e nominare tutti gli aspetti della sessualità: si tratta di un “approccio teorico che enfatizza la mutabilità, l’instabilità, la provvisorietà delle identità.” Mentre queste identità cangianti apparterrebbero al vissuto del soggetto, in questo ambito il termine drag indica la “pratica del travestimento parodistico.”
Questa ideologia pretende quindi che il genere sessuale risulti esclusivamente costruito in rapporto alla società di appartenenza, e possa essere de-costruito dal singolo soggetto, il quale potrebbe modificare nel tempo a suo piacimento la sua identità sessuale.
Ovviamente tale ideologia prescinde totalmente da ogni evidenza e da ogni realtà biologica, che sottende alle scelte operate nei vari tipi di società in ordine all’educazione ed all’inserimento sociale dei due sessi naturali maschi e femmine. La natura binaria dei sessi, maschile oppure femminile, non avrebbe bisogno di essere dimostrata, non è parte di una ideologia o della sola cultura cattolica, bensì è attestata da femministe come Germaine Greer e Marguerite Stern, dal biologo ateo Richard Dawkins.
L’esplosione di tali fenomeni, il dilagare da un ristretto numero di persone e da un circolo di ricercatori universitari più o meno politicizzati e sponsorizzati è stato programmato e voluto da poteri forti, che hanno investito in questa ideologia grandi mezzi finanziari ed ottenuto cospicue rendite economiche dal mercato dei mezzi di comunicazione e di intrattenimento, dall’industria farmaceutica, dalle cliniche per il cosiddetto cambio di sesso, dai contributi statali per le attività sanitarie. (cfr ad esempio: Jennifer Bilek: Transsexual Transgender Transhuman: Dispatches from The 11th Hour. Pinifex Press 2024)
Nella realtà le trasformazioni psico-fisiche puberali indotte dagli ormoni androgeni ed estrogeni possono causare disagio agli adolescenti, poiché solo gradualmente viene raggiunta la maturità fisica e psichica. Tale disagio può risultare più inquietante poiché attualmente vengono proposti modelli maschili e femminili praticamente irraggiungibili, personaggi che possiedono ed incentivano canoni di bellezza, capacità comunicative, simboli di status ampiamente superiori a quelli delle persone comuni e,per così dire, normali;
poiché il gruppo coetaneo di appartenenza può discriminare o addirittura bullizzare soggetti ritenuti dotati di minori attrattive oppure semplicemente in ritardo di sviluppo puberale rispetto agli altri componenti; parimenti l’adolescente può ritrovarsi svantaggiato anche all’interno della fratria;
poiché difficoltà scolastiche possono sommarsi ad altri fattori che generano insicurezza;
poiché non sempre esiste una buona e corretta comunicazione nell’ambito familiare, soprattutto quando divorzi e separazioni minano l’autorevolezza e persino la presenza delle figure parentali, o quando il genitore, cui è affidato principalmente il figlio, manifesta egli stesso la sua insicurezza intrattenendo rapporti non duraturi con persone, che entrano ed escono dal nucleo familiare già compromesso;
poiché l’adolescente viene indotto dai mezzi di comunicazione di massa e spinto dai coetanei a “provare” rapporti sessuali precoci, che risultano inevitabilmente inappaganti, essendo carenti di vero amore e di idoneità psico-fisica, cosicché egli può rimanere sconcertato e sentirsi profondamente inadeguato al suo ruolo maschile o femminile sessualmente determinato.
Tutti questi fattori favoriscono un senso di inadeguatezza, che può tradursi in atteggiamenti contraddittori rispetto ad un corpo che si sta modificando naturalmente e positivamente in senso maschile oppure femminile con i propri ritmi e con i limiti estetici, che ognuno di noi deve di norma accettare, anziché farsi condizionare da giudizi altrui, o da aspirazioni intrinseche eccessive.
L’ingerenza di persone aderenti alla ideologia gender in ambito scolastico è pertanto assurda dal punto di vista scientifico e deleteria per bambini e giovani. Tale ingerenza è soltanto un’opera di sessualizzazione. “La sessualizzazione si verifica quando il valore di una persona deriva solo dal suo fascino o dal comportamento sessuale, con l’esclusione di altre caratteristiche, e quando una persona è sessualmente oggettivata, ad esempio, trasformata in una cosa per l’uso sessuale di un altro. L’imposizione inappropriata della sessualità è particolarmente rilevante per i bambini. Chiunque (ragazze, ragazzi, uomini, donne) può essere sessualizzato.” (American Psychological Association: Sexualization of Girls is Linked to Common Mental Health Problems in Girls and Women–Eating Disorders, Low Self-Esteem, and Depression. An APA Task Force Reports. 2007
https://www.apa.org/news/press/releases/2007/02/sexualizationhttps://www.apa.org/pi/women/programs/girls/report)
Il recente provvedimento del Ministro Valditara che richiede il consenso informato dei genitori riguardo ad attività extracurriculari inerenti alla sessualità nell’ambito scolastico è perfettamente conforme alla Costituzione (art.30 E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.) e alla Legge 107/2015 del Governo Renzi, in base alla quale la scuola propone ai genitori i Progetti Formatiuvi PTOF e POF comprendenti attività d’istituto, integrative, extracurriculari nonché PEC Patto Educativo di Corresponsabilità: il Dirigente Scolastico è tenuto a sottoporre alla firma dei singoli Genitori tutti e tre questi documenti con esposizione particolareggiata dei progetti.
Conseguentemente è perfettamente conforme a democrazia che siano i genitori (e non il singolo dirigente scolastico, che potrebbe essere più o meno disinformato ed seguace di ideologie più o meno deliranti) a decidere quali insegnamenti debbano ricevere i figli, in quale momento del loro sviluppo, in accordo con la sensibilità dei minori. Appare quindi pretestuoso che la segretaria di Sinistra italiana Anna Piu parli di “garanzia di diritti”, mentre quelli di genitori e figli vengono platealmente calpestati , e di “inclusione”. A tutti indistintamente deve essere insegnato il rispetto per le altre persone, indipendentemente da età, sesso, religione, lingua, connotati fisici, etc.
Riguardo alle violenze ed ai cosiddetti femminicidi i dati Eures riportano che le vittime italiane sono state 95 nel 2023, e 75 nel 2024 (-21%): ogni persona che rimane vittima di violenza è una persona di troppo nel lungo, lunghissimo elenco che attraversa i secoli. Ma in compenso i femminicidi di donne non italiane sono passate da 17 nel 2023 a 24 nel 2024 (+ 24%) senza che le femministe si indignassero. E’ parimenti noto che le violenze sessuali perpetrate da stranieri presenti in Italia coprono oltre il 30% dell’increscioso totale, pur essendo gli stranieri circa 6milioni. Spesso, al capodanno a Milano ed al concertone di Roma adesso, questi stupri sono organizzati in base allo schema della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche qui dalle femministe si ode un silenzio di tomba. All’assessore regionale Alessandra Nardini vorrei quindi porre il quesito se la veemente indignazione che esibisce riguardo ad un patriarcato inesistente (cfr definizione in Treccani), non dovrebbe essere rivolta assai più opportunamente ai fatti sopra esposti.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it