Repubblica redazione di Genova 03.05.2025: Campagna scuola “libera dal gender”, garante dell’infanzia: “No volti dei bambini su quei manifesti”
Guia Tanda, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Liguria, dimostra una grande sensibilità per i volti di bambini presenti sui manifesti, con i quali ProVita&Famiglia evidenzia che esistono casi di indottrinamento gender nelle scuole. La Drssa Tanda afferma che manifesti di questo tipo possono essere male interpretati da bambini e da adolescenti: “Messaggi ambigui generano confusione”.
Dato e non concesso che un semplice manifesto possa essere male interpretato da bambini e da adolescenti e disorientarli (su un manifesto cade l’occhio per un brevissimo tempo), a molto maggior ragione l’ingerenza di persone estranee e frequentemente aderenti all’ideologia gender è sicuramente atta a disorientare bambini e adolescenti esposti ad un’ora di imbonimento da parte di persone, che bambini e adolescenti in ambito scolastico tendono ad identificare come attendibili.
La teoria gender è stata inventata non su basi di fondate conoscenze di fisiologia medica, bensì inseguendo presupposti filosofici. Infatti è stata promossa da Judith Butler, statunitense (nata nel 1956), laureata in filosofia, docente di retorica e letterature comparate presso l’Università di Berkeley in California, la quale “si è posta al centro del dibattito post-strutturalista; nel 1990 ha pubblicato Gender trouble (Inquietudine ovvero Disturbo del genere sessuale) in cui ha messo in discussione la naturalità dell’identità di genere, affermandosi come una delle maggiori esponenti della teoria queer.” Come si vede la Butler non ha alcuna preparazione biomedica, e neppure buon senso comune.
Nel numero speciale della rivista «differences» (1991, 3) Teresa De Lauretis Queer theory. Gay and lesbian sexualities (Teoria queer. Sessualità omosessuali e lesbiche) pubblicava gli atti dell’omonimo convegno svoltosi nel febbraio 1990 parimenti presso l’Università della California. Queer (strano, bizzarro) è termine inclusivo che permette di indagare e nominare tutti gli aspetti della sessualità: si tratta di un “approccio teorico che enfatizza la mutabilità, l’instabilità, la provvisorietà delle identità.” Mentre queste identità cangianti apparterrebbero al vissuto del soggetto, in questo ambito il termine drag indica la “pratica del travestimento parodistico.”
Questa ideologia pretende quindi che il genere sessuale risulti esclusivamente costruito in rapporto alla società di appartenenza, e possa essere de-costruito dal singolo soggetto, il quale potrebbe modificare nel tempo a suo piacimento la sua identità sessuale.
Ovviamente tale ideologia prescinde totalmente da ogni evidenza e da ogni realtà biologica, che sottende alle scelte operate nei vari tipi di società in ordine all’educazione ed all’inserimento sociale dei due sessi naturali maschi e femmine. La natura binaria dei sessi, maschile oppure femminile, non avrebbe bisogno di essere dimostrata, non è parte di una ideologia o della sola cultura cattolica, bensì è attestata da femministe come Germaine Greer e Marguerite Stern, dal biologo ateo Richard Dawkins.
L’esplosione di tali fenomeni, il dilagare da un ristretto numero di persone e da un circolo di ricercatori universitari più o meno politicizzati e sponsorizzati è stato programmato e voluto da poteri forti, che hanno investito in questa ideologia grandi mezzi finanziari ed ottenuto cospicue rendite economiche dal mercato dei mezzi di comunicazione e di intrattenimento, dall’industria farmaceutica, dalle cliniche per il cosiddetto cambio di sesso, dai contributi statali per le attività sanitarie. (cfr ad esempio: Jennifer Bilek: Transsexual Transgender Transhuman: Dispatches from The 11th Hour. Pinifex Press 2024)
La Dr.ssa Tanda quale garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Liguria, nel rispetto delle disposizioni della Legge 107/2015 del Governo Renzi, dovrebbe quindi già essere intervenuta per verificare se i responsabili delle scuole, in cui si siano tenuti incontri su temi sensibili come la sessualità, abbiano ottemperato al dispositivo della Legge, in base alla quale la scuola propone ai genitori i Progetti Formatiuvi PTOF e POF comprendenti attività d’istituto, integrative, extracurriculari nonché PEC Patto Educativo di Corresponsabilità: il Dirigente Scolastico è tenuto a sottoporre alla firma dei singoli Genitori tutti e tre questi documenti con esposizione particolareggiata dei progetti. Se risultasse che un Dirigente Scolastico non abbia ottemperato alla Legge, la Dr.ssa Tanda dovrebbe provvedere a segnalare il fatto alle Autorità competenti per le sanzioni amministrative e per eventuali azioni penali.
Dott.Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it