Il ministro Valditara, con la proposta che l’educazione sessuale sia subordinata al consenso informato dei genitori, ha dato prova di grande rispetto nei confronti delle famiglie e dei ragazzi.
La prima educazione si riceve nella famiglia la quale, proprio per l’importante ruolo educativo che riveste, ha il diritto / dovere di condividere tutto quello che viene proposto ai propri figli soprattutto se entriamo nella delicata sfera della affettività.
Ogni famiglia ha le proprie abitudini, il proprio credo, le proprie priorità che devono essere rispettate.
Tutto questo per diversi esponenti politici, non ha ragione d’essere in quanto è la scuola che deve educare alla sessualità. L’ educazione alla sessualità sarebbe un diritto e non un’opinione personale e questo dovrebbe dare il permesso alla scuola di poter entrare a gamba tesa nella sfera della sessualità, dando precise indicazioni ai ragazzi indipendentemente dall’opinione dei genitori.
Se parliamo di minorenni qui ci sarebbe quanto basta per cadere nel penale.
Il pensiero di Alessandro Zan, membro della camera dei deputati nonché attivista e rappresentante delle comunità LGBT, ma anche di altri politici, infatti andrebbe a ledere la patria potestà dei genitori nei confronti dei figli.
Essi infatti hanno responsabilità verso questi ultimi. Tali responsabilità prevedono il diritto e il dovere di proteggere, educare ed istruire i figli curandone gli interessi, sia essi di natura materiale che educativa.
La polemica sollevata nasconde in realtà la difesa della nefasta ideologia gender.
Aveva già provato con un ddl che mirava, sempre secondo l’attivista Zan, a proteggere le minoranze attraverso un progetto sull’omofobia e la transfobia, quest’ultimo con il pretesto di tutelare una minoranza da presunte vessazioni.
Il nostro ordinamento giuridico punisce già chiunque commetta “ingiurie o violenze”.
Questo voler entrare con “violenza” nelle scuole sovrastando le famiglie, di fatto ha un unico pericoloso obiettivo:
IMPORRE IL PENSIERO UNICO E ZITTIRE CHI VI SI OPPONGA, come ad esempio chi continua ad esprimersi a favore dell’unica famiglia formata dall’unione tra uomo e donna e accusando chi si oppone, di oscurantismo medievale.
Queste insane manovre camuffate da “presunta difesa delle minoranze” vanno invece denunciate in quanto tese a distruggere l’uomo, la famiglia, la civiltà.
È importante vegliare per evitare che, togliendo il diritto ai genitori di educare i propri figli attraverso valori in cui credono, venga a tutti domani tolta la libertà persino di parola.
Angela D’Alessandro
Comitato “ Pro-life insieme “