Ideologia gender nelle scuole: libertà di dissenso non garantita

https://www.centumcellae.it/politica/manifesti-pro-vita-santa-marinella-chegia-non-posso-esimermi-dal-dichiararmi-palesemente-contraria/

Replica a Centumcellae.it
*Manifesti Pro Vita Santa Marinella, Chegia: “Non posso esimermi dal dichiararmi palesemente contraria”*
Quando leggo le motivazioni che spingono la consigliera comunale di Santa Marinella, Maura Chegia (PD), ad opporsi in maniera così categorica ai manifesti Provita della campagna “Mio Figlio No” che denunciano l’introduzione illecita dell’ideologia gender nelle scuole, mi domando se le quote rosa in politica siano davvero una conquista.
Sono sempre di più le donne impegnate in politica che mi deludono profondamente in quanto sembrano inghiottite dal loro “orgoglio femminista o transfemminista”, non considerando la responsabilità che hanno soprattutto verso i bambini e le giovani generazioni.
Nelle scuole dei miei figli è capitato più e più volte di trovare nei libri scolastici riferimenti all’ideologia gender, oppure subire attività parascolastiche strumentalizzate per introdurre argomenti sensibili come aborto e cambio sesso. In questi casi il consenso veniva richiesto ai genitori ma con titoli e tematiche che sulla carta nulla avevano a che fare con gender ed aborto (tipo progetti di educazione civica, lotta alla violenza contro le donne, tolleranza sociale..) ma di fatto i miei figli tornavano indottrinati da personale extra scolastico che introduceva maliziosamente concetti ambigui e pericolosi per il loro corretto sviluppo psichico. A nulla serviva protestare con i dirigenti scolastici che  sembravano anch’essi sedotti o manipolati da queste pericolose ideologie.
La Chegia infatti in questo articolo non perde l’occasione per esibirsi in uno splendido gioco di parole, cito: “Potrebbero abortirli (se solo fossero favorevoli all’aborto)  invece ce li troviamo affissi” . La Consigliera riferendosi ai cartelloni di Provita “Mio Figlio No” contro il gender nelle scuole, introduce maliziosamente un elogio all’aborto quale segno di libertà assoluta e di civiltà. Tipico esempio di manipolazione ideologica. Se questa è la politica delle donne, io vorrei tanto tornare alle “quote azzurre”!…
La realtà è che questi paladini delle libertà a senso unico sono sempre pronti a denunciare i riferimenti cristiani presenti inevitabilmente nei programmi scolastici poichè, basterebbe studiare la storia per capirlo, sono intrinsecamente uniti alla tradizione socio-culturale del nostro Paese ed è proprio grazie ad essi che sono state gettate le basi della attuale democrazia di cui loro si vantano tanto.
Ma sono proprio quelli che si definiscono “democratici” i primi che si ergono a censori di tutto ciò che vada contro la loro ideologia.
Le vere vittime di questi comportamenti sono i bambini che vengono confusi da genitori e docenti immersi in questa nebbia ideologica.
Noi del Comitato “Prolife Insieme” invitiamo tutti coloro che hanno mantenuto ancora una certa razionalità e lucidità su questi temi a vigilare sui programmi scolastici ed extra-scolastici dei loro figli, e ci rendiamo sempre disponibili ed aperti ad un confronto costruttivo con i politici e i dirigenti scolastici che volessero prendere consapevolezza della pericolosità di queste ideologie.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Comitato “ Pro-life insieme “
http://www.prolifeinsieme.it