Aborto, la teologia non cambia e la scienza è unanime sull’embrione

https://telenord.it/bonassola-don-mignani-l-ex-parroco-vicino-a-lgbtqia-lascia-la-chiesa-non-sono-piu-cristiano-solo-gesuano-88160

https://www.lapresse.it/cronaca/2025/04/23/don-giulio-mignani-lascia-il-sacerdozio-ecco-perche/

Don Mignani, ex parroco di Bonassola lascia l’abito talare abbandonando così la missione verso la quale si era sentito “chiamato”.
Il sacerdozio è una vera e propria missione in quanto rende manifesto Gesù agli uomini e proclama il Regno di Dio.
Il sacerdote riveste un ruolo molto importante per la salvezza delle anime.
Don Giulio però ad un certo punto non si è più sentito parte della Chiesa.
Sospeso a divinis dalle celebrazioni pubbliche e dai sacramenti per la Sua vicinanza alle famiglie arcobaleno e al mondo LGBT ma anche per le sue idee su aborto ed eutanasia.
“La struttura ideologica e gerarchica della Chiesa Cattolica rende assolutamente impossibile realizzare quei cambiamenti che sarebbero necessari …” e che il don avrebbe  auspicato, ” nell’ambito di una teologia che tenesse conto anche delle nuove acquisizioni delle scienze umane e del pensiero scientifico”.
A questo punto però una domanda mi sorge legittima? Ma chi esattamente seguiva questo sacerdote? Su quale pensiero scientifico avrebbe posto la sua fede semmai ne avesse avuta almeno pari a “meno di un granello di senape?”
La risposta è chiaramente la seguente :NON AL MAESTRO.
Gesù nel suo ministero è stato esplicito. Durante la sua vita pubblica ha chiarito e spiegato quale fosse il messaggio della buona notizia.
Gli evangelisti sono stati chiari nel trascrivere dettagliatamente il suo operato.
San Paolo nelle varie lettere alle comunità di Tessalonica, di Corinto ecc esprime concetti inequivocabili.
Mi riesce perciò molto difficile comprendere il pensiero del sacerdote.
Cosa lo abbia spinto a confondere il messaggio del Cristo alle esigenze del “nuovo pensiero scientifico” definendo la chiesa struttura “ideologica e gerarchica” perché non aperta al cambiamento e non disposta a cedere al pensiero unico, l’unico che veicola ideologia perché privo di fondamento. Il pensiero della Chiesa non può essere definito ideologia perché si fonda sulla roccia che è Cristo Signore.
La madre chiesa ama i suoi figli, non li giudica nelle loro debolezze anzi, è sempre pronta all’accoglienza attraverso il sacramento della riconciliazione ma non può condividerne le scelte se queste non sono coerenti con la parola di Dio.
Detto più semplicemente: la chiesa accoglie il peccatore ma non può condividerne il peccato e tantomeno giustificarlo.
Il suo compito è portare le anime alla salvezza eterna.
Cristo era ” uguale ieri, oggi e domani”
e il suo messaggio non si può adattare alle mode del momento.
La Chiesa ha il dovere di operare in “un’ottica escatologica” che anela prima di tutto alla salvezza delle anime.
L’ unica dottrina a cui la Chiesa si deve ispirare è quella di Gesù perché è fondata sulla roccia.

“Verranno i mari e le tempeste ma la mia parola non verrà meno” è una frase che enfatizza la stabilità e la durevolezza della parola di Dio, rispetto alle difficoltà e ai cambiamenti che possano accadere nel mondo.  Anche se ci saranno periodi di turbamento e sfide, la parola di Dio rimarrà costante e affidabile
E’ una promessa mantenuta libera da ogni ideologia, peccato che don Giulio abbia “invertito la rotta”.

Angela D’Alessandro
Comitato “ Pro-life insieme “

http://www.prolifeinsieme.it

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