I femminicidi non si spiegano con la inesistente cultura patriarcale

Gent.mo Direttore,
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Femminicidi, Schlein (Pd): “Educazione all’affettività e alle differenze obbligatoria in tutti i cicli scolastici” le persone intervistate fanno riferimento ad una “cultura patriarcale” che non esiste assolutamente più, mentre trascurano fattori importanti come l’isolamento dei bambini e degli adolescenti irretiti da social e da influencer più o meno demenziali, reclusi per due anni a causa di maldestri e nocivi lockdown, esposti a pornografia più o meno violenta e comunque atta ad instillare l’idea malsana di rapporti sessuali facili, immediati, praticamente obbligatori.
L’insicurezza degli adolescenti riconosce come causa prima la distruzione delle famiglie, derivante da divorzi, genitori assenti o di cattivo esempio, ma poi anche insegnati privi di autorità morale e programmi scolastici fumosi. L’insicurezza spinge alcuni a rifugiarsi in una prospettiva morbosa di possesso e di gelosia, che è ovviamente profondamente diversa dall’amore-dedizione.
Stupisce che nessuno degli intervenuti tocchi minimamente alcuno di questi temi, bensì si insista per la cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività” scolastica. L’art.30 della Costituzione stabilisce che “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.” Risulta che il 70% dei genitori intende occuparsi personalmente nell’intimità domestica e con la delicatezza necessaria allo sviluppo del singolo bambino/adolescente delle citate questioni .
Anche nell’eventualità che alcuni genitori acconsentissero a delegare alla scuola questo loro precipuo compito, in base alla Legge 107/2015 la scuola sarebbe tenuta a propone ai genitori i Progetti Formativi PTOF e POF comprendenti attività d’istituto, integrative, extracurriculari nonché PEC Patto Educativo di Corresponsabilità: il Dirigente Scolastico sarebbe tenuto a sottoporre alla firma dei singoli Genitori tutti e tre questi documenti con esposizione particolareggiata dei progetti.
Se proprio oggi si assiste all’incremento di varie forme di violenza (dalla predazione sessuale sui minori alla violenza sessuale sino allo stupro, dal bullismo al cyberbullismo, dal mobbing alla induzione al suicidio), è proprio perché sono mancati sani modelli di relazioni familiari, che costituivano la normale educazione in una società ben ordinata e responsabile, che non sentiva e non aveva nessuna necessità di corsi specifici e di psicologi e di sedicenti “esperti” di “educazione sessuale e all’affettività”.
Perché dovremmo affidare noi stessi e i nostri figli a psicologi o ad altre figure estranee? Chi li sceglie? In base a quali requisiti? In base a quali parametri di etica e di morale?
Inoltre: Quanto costano in termini di tempo impegnato questi fallimentari e controproducenti  interventi di “educazione sessuale”? Quali stipendi incassano gli operatori coinvolti? E quanto costano in termini di denaro pubblico?

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it