Cortese richiesta di replica all’articolo
“Ragazzina partorisce in casa, feto trovato morto sul balcone” https://www.mattinopadova.it/italia/ragazzina-partorisce-in-casa-feto-trovato-morto-sul-balcone-yp1f8vx4
https://www.quotidiano.net/cronaca/parto-sesto-san-giovanni-az4pladd
E come sempre tutti i radical chic e le transfemministe a strapparsi i capelli sul fatto che la povera ragazzina sedicenne dovesse abortire!
Ricordo a tutti i promotori dell’aborto o quelli che si definiscono pro-scelta (a senso unico) che l’interruzione volontaria di gravidanza è legale in Italia ed è pure pagata forzatamente da cittadini come me convinti che ci sia sempre una alternativa migliore!
Quindi l’aborto è legale ma per ora non è obbligatorio abortire!
Certo, avendo innalzato la procedura di soppressione del feto nel grembo materno a “diritto”, sappiamo bene che in futuro questo diritto potrebbe trasformarsi anche in un dovere per il controllo delle nascite, basti pensare ai regimi cinesi di qualche tempo fa o purtroppo a molti centri medici, anche italiani, dove viene incoraggiata l’IVG in caso di PRESUNTA possibile patologia e di soppressione di uno degli embrioni in caso di parti gemellari ….
La prepotenza con la quale viene imposto questo “diritto” ad abortire ha portato i suoi frutti marci, ovvero ha banalizzato enormemente il mistero più profondo e sacro che ci unisce tutti in quanto creature: la Vita.
Per evitare la tragedia che ha vissuto questa ragazza assistendo alla morte di quel corpicino, la soluzione non è ripetere a pappagallo slogan falsi e ingannevoli come “aborto libero e sicuro per tutte” bensì metterci davvero dalla parte della donna ed aiutarla a riconoscersi MADRE.
Infatti dal momento del concepimento la donna è già madre!
La relazione – documentata oggi anche da recenti studi scientifici – che si instaura naturalmente tra la madre e il bambino nel suo grembo è molto profonda e dinamica, e sia nel caso che si tratti di un FETO “VOLUTO o NON VOLUTO”, questo legame resta comunque.
Sarebbe bello vedere che, di fronte a situazioni drammatiche come quella vissuta da questa ragazza, uomini e donne fossero uniti nel ribadire con forza l’importanza dell’ impegno nel difendere la Vita, ed accogliere ENTRAMBI, madri e bambini, in una società ormai sterile non solo nei report di denatalità ma ahimè, anche nei pensieri e negli ideali.
Manuela Ferraro
Comitato “Pro-life insieme “