Aborto: discuterne sì, ma con onestà intellettuale

Egregio Direttore,
Chiedo cortese diritto di replica all’articolo https://nuovecronache.com/la-necessita-impellente-di-dialogo-sullaborto-il-richiamo-di-gilda-sportiello/

https://www.arabonormannaunesco.it/sportiello-limportanza-di-discutere-laborto-oggi/
Vorrei commentare l’articolo partendo da questa citazione “Molti considerano l’aborto non come un diritto di salute, ma come una concessione”
L’aborto non è diritto alla salute non solo per il bambino ucciso ma neppure per la madre, che sempre va incontro a problemi medici ormai noti, sia a livello fisico che psicologico e psichiatrico.
E non importa se la donna nasconde anche a se stessa questi danni, che restano latenti anche per molti anni, ma prima o poi tornano a galla .. .
Certo, sono d’accordo con l’autrice che oggi, parlare di aborto, richiede coraggio, ma il coraggio necessario è quello dell’onestà intellettuale nella ricerca della verità. Purtroppo invece la stessa autrice di questo libro sembra semplicemente perpetuare nella divulgazione di teorie relative a fantomatici “diritti”, che in realtà costituiscono l’abbandono più totale della donna a vivere la maternità in completa solitudine, il che si traduce in una guerra interiore che oggi si combatte proprio nel cuore di ogni donna.
L’ideologia dominante, infatti, istiga continuamente a questa lotta, contrapponendo la madre al suo stesso figlio.
Cosa c’è di più cinico e meschino nel far credere alle giovani donne di poter vivere nella pace del cuore, dopo aver considerato il feto come una COSA DA SCEGLIERE E NON COME UN FIGLIO PER SEMPRE?
La relazione che si instaura fin dal concepimento è ormai dimostrata anche dalla scienza, che afferma la realtà, ovvero madre e figlio sono una cosa sola, i loro corpi uniti per la sopravvivenza condividono un legame unico e irripetibile come unico è ciascun essere umano.
Siamo stufi di questi pseudo manuali scritti da donne che cercano solo consensi nel conformismo, spacciandosi per rivoluzionarie e raccontando solo bugie e, dopo quasi mezzo secolo dalla 194, i risultati di questa ideologia sono sotto gli occhi di tutti.
Il nostro paese è in declino demografico e in grave crisi di identità, la donna non sa più quale sia il suo ruolo nella famiglia e nella società, ma è portatrice di Vita, non solo in senso biologico ma in tutte le relazioni umane, con la tenerezza e la forza che la contraddistinguono.
Donna, fai pace con te stessa e non avrai più bisogno di nascondere le tue paure e la vergogna dietro a presunti “giudizi” che in realtà nessuno ti dà se non tu stessa.

Manuela Ferraro
Comitato “ Pro-life insieme “