Lazio, procreazione assistita per tutti? Replica del dott. Virgolino

https://www.frosinonetoday.it/sanita/regione-procreazione-medicalmente-assistita.html
Vorrei sottoporre alcune osservazioni all’attenzione dei lettori del Suo quotidiano online e al Presidente della Regione Lazio, Dr. Francesco Rocca che, su sollecitazione della Commissione Salute della sua Regione, a sua volta supportata dai più autorevoli esponenti delle Società italiane della Riproduzione umana e degli esperti biologi e medici responsabili dei laboratori delle tecniche di riproduzione assistita (parti chiaramente e direttamente interessate alla iniziativa!), da questo mese di gennaio 2025 ha dato il via ad una Rete di Centri per la PMA nella varie sedi della stessa Regione.

TabellaNella tabella allegata, tratta dagli ultimi dati nazionali e regionali riportati nella Relazione del Ministero della Salute al Parlamento del 10.11.2023 per l’anno 2021, sono riassunti i principali risultati quantitativi della PMA di II e III livello per il Lazio. Innanzitutto è evidente quanto il numero dei Centri privati (n.20 nel 2021) sia 5 volte superiore a quello dei Centri pubblici (n.4 nel 2021).
Le coppie trattate sono state in totale 10.115; i cicli iniziati in totale sono stati 12.597, di cui a fresco: 5.914 (46,95%), FER (trattamento con scongelamento di embrioni): 2.964 (23,53%), FO (trattamento con scongelamento di ovociti): 2 (0,4%), gameti donati: 113 (19,81%). In base a questi dati, è possibile presumere che il numero di cicli preventivati dalla Regione Lazio per il 2025, (n. 8.500) sia riferibile alla sola forma omologa della PMA che, del resto, costituisce la parte numericamente prevalente della casistica (circa l’80%).
Il 13.05.2022 il Ministero della Salute, su proposta delle Società italiane della Riproduzione Umana e della Fondazione PMA Italia, in previsione dell’inserimento nei LEA, aveva approvato un tariffario per i cicli di PMA omologa secondo il quale il costo per ciclo sarebbe di Euro 2.750 (non sappiamo se comprensivo anche del costo dei farmaci per la iperstimolazione ovarica). Se pertanto questo prezzo venisse confermato, la Sanità del Lazio dovrebbe preventivare, per la sola PMA omologa, una spesa totale di Euro 2.750 x 8.500 = Euro 23.375.000! Se poi tutte le Regioni italiane volessero attuare questa disposizione ministeriale, facendo una simulazione sulla base del numero dei cicli iniziati a fresco (FIVET omologa) nel 2021, pari a 50.297, la spesa sanitaria nazionale sarebbe di Euro 138.316.750! Una somma che il nostro SSN, già in grave crisi per non riuscire a soddisfare le ordinarie ed essenziali procedure diagnostiche e terapeutiche, sarebbe vergognoso spendesse!
Sarebbe infatti davvero irragionevole l’impiego di tanto denaro pubblico per una procedura biotecnologica complessa che sottopone la donna e la coppia ad un iter stressante sul piano fisico (Sindrome da iperstimolazione ovarica o OHSS nel 12% delle donne nel 2021) e psicologico (alta aspettativa disattesa nella stragrande maggioranza dei casi per avere un “figlio in braccio”) e che su un totale di 10.115 coppie trattate nel Lazio ha portato alla nascita soltanto 2.086 bambini (20,6%)! E la sproporzione dell’esito appare ancora più drammatica se questo numero dei nati si rapporta a quello degli embrioni prodotti in vitro e a quelli trasferiti in utero: nella Regione Lazio, nell’anno 2021, la PMA omologa ha determinato il sacrificio (morte) dell’82% degli embrioni trasferiti in utero; nella forma eterologa gli embrioni sacrificati sono stati il 70,94% dei trasferiti! In Italia, nello stesso anno 2021, gli embrioni sacrificati dopo trasferimento in utero, nella PMA omologa ed eterologa in totale (n.59.547), sono stati l’83,55%.
Ma un altro dato dovrebbe allarmare i Commissari della Salute della Regione Lazio ed il suo Presidente: il numero degli embrioni che vengono crioconservati, cioè immersi in azoto liquido a -190° C dopo essere stati prodotti in vitro, perché considerati sovrannumerari per il trasferimento in utero; tanto più che il 94,8% (nel 2021) dei trasferimenti in utero è avvenuto con 1-2 embrioni per volta. Come riportato nella tabella, il 47,4% per l’omologa e ben il 61,8% per l’eterologa degli embrioni prodotti nei laboratori del Lazio subiscono questa sorte, la crioconservazione! E la maggioranza di loro non vengono scongelati per essere traferiti in utero in tentativi successivi, tanto che il numero di questi embrioni lasciati nei freezer è in costante e crescente incremento! Si stimano in totale, in Italia, 168.076 embrioni crioconservati, almeno fino al 2021.
Allora, alla luce di questi dati reali, come può il Presidente Rocca considerare la PMA “un baluardo di civiltà perché tutti, a prescindere dalle condizioni economiche, devono avere la possibilità di creare una famiglia”?  Di fronte ad un vero e proprio scempio di esseri umani, ciascuno con il suo patrimonio genetico unico ed irripetibile, nel loro iniziale stadio di vita, sacrificati e ibernati per un desiderio di generazione “ad ogni costo”?
A quale categoria etica, infine, poter attribuire la scelta politica (non proprio sanitaria) di allocare risorse pubbliche per una procedura costosa e così scarsamente efficace, lasciando ampie fasce di popolazione nell’impossibilità di curarsi in modo degno, nei tempi opportuni, per la carenza di risorse economiche?

Dr. Alberto Virgolino – Presidente Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici (AIGOC)
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it