Aborto: intervista al Senatore Maurizio Gasparri sul DDL che salva i bambini

Il comitato “ Pro-life insieme” ha rivolto al Senatore Maurizio Gasparri alcune domande all’indomani della  presentazione del DDL sul reddito di maternità , che prevede l’erogazione di 1000 euro al mese per 5 anni alla donna che si presenta per chiedere l’interruzione volontaria di gravidanza.

1) Il 73% delle donne intervistate ( Istituto Guttmacher ) afferma di abortire per motivi di carattere economico. https://www.vitavarese.org/aborto-perche-i-6-motivi-per-cui-una-donna-interrompe-la-gravidanza/#iLightbox%5Bgallery5460%5D/0 Il DDL Gasparri potrebbe davvero fare la differenza e si inserisce perfettamente nella logica delle cause della Ivg. Vuole illustrarcelo?

La mia proposta è molto semplice. Le donne che decidono di interrompere la gravidanza devono avere dei colloqui e degli incontri presso le strutture sanitarie apposite, nel corso dei quali bisogna verificare anche se ci sono delle difficoltà  o degli ostacoli che possono essere rimossi. Nei fatti, però , nessuno assume iniziative per rimuovere questi ostacoli. La mia proposta è un’occasione per le donne che scelgono l’interruzione di gravidanza per difficoltà  economiche. Pertanto questa mia proposta si muove nel solco della legge 194 e punta ad attuare l’articolo 5 della normativa.

2) L’attuazione della legge 194 dal 1978 al 2020 ha comportato un onere per le finanze pubbliche, pari a 903 Euro per ogni singolo aborto, con una spesa media annua pari a 126 milioni di Euro. Per apprezzare l’entità  delle risorse utilizzate allo scopo di rendere completamente gratuito l’aborto legale, si può  considerare il costo storico cumulato, corrispondente, per il periodo 1979 al 2020 a circa 5,3 miliardi di Euro. (https://osservatorioaborto.it/i-costi-sociali-della-legalizzazione-dellaborto/). Quanto peserebbe sulle finanze pubbliche il DDL Gasparri? C’è una differenza “ valoriale” tra spesa per l’aborto e spesa per la maternità ? 

È ovvio che spendere per la maternità  vuol dire spendere per il futuro del Paese e, soprattutto, per la vita. Molto meglio che spendere per altre ragioni. In Italia ci sono circa 60mila aborti l’anno, non credo che sarebbero tante le persone che accederebbero al reddito di maternità . I costi, quindi, sarebbero assolutamente sostenibili. E poi si spenderebbero pochi soldi per far prevalere la vita.

3) Contro il DDL Gasparri si è levato il solito coro unanime delle femministe e di certa parte politica, che considerano un diritto acquisito la legge 194/78. Eppure la donna è una vittima silenziosa dell’aborto: sindrome post-aborto, depressione, bulimia e anoressia, uso di stupefacenti e tendenze al suicidio sono le possibili conseguenze della Ivg sulla mamma mancata. Quanto pesa l’ideologia sulla disponibilità  a trovare soluzioni alternative all’aborto?

L’ideologia pesa in maniera incredibile sulle risposte. Si dice che è una proposta contro le donne. L’obiettivo, invece, è quello di sostenere con un incentivo una donna che si vede condannata all’interruzione di gravidanza quando invece vorrebbe tenere il bambino. Quelli che hanno risposto e contestato sono condizionati dal mainstream, dall’ignoranza, ma soprattutto dalla loro malafede. Perché hanno usato argomenti falsi, inaccettabili, tipici dell’intolleranza di chi è schiacciato sul luogo comune e sulla menzogna.

4) Più del 90% dei biologi mondiali considera il momento del concepimento come l’inizio della vita umana: quale è l’errore nella “ catena dell’informazione “, che impedisce di veicolare una verità  scientifica acclarata?

Per quanto riguarda la tutela del concepito ho presentato una proposta di legge che suscita ancora maggiori reazioni. Difendere la vita è un atto di eroismo in questo Paese condizionato dalla incultura della morte.

5) Come far cogliere ai giovani, i valori insiti nella maternità  e nella figura del bimbo non nato?

È proprio un atteggiamento orientato alla vita che dovrebbe cambiare un pensiero che, purtroppo, in questo momento è dominante. La mia proposta di legge ha riaperto un dibattito su questi temi. Da anni cerco di dare un contributo.

6) Come rispondere a chi si oppone al DDL Gasparri adducendo motivazioni legate ad una indiscriminata immigrazione interessata? 

Non capisco questa domanda. Io faccio questa proposta per i cittadini che non sono solo quelli che da generazioni e generazioni risiedono in Italia, ma anche gli stranieri che, acquisendo la cittadinanza, possono accedere a questo beneficio. Perché si riserva ai cittadini? Per evitare che la gente arrivi in Italia solo per partorire e chiedere questo beneficio, che va concesso a chi effettivamente risiede nel nostro Paese e quindi è cittadino, anche se di recente.

7) La rete “ Pro-life insieme” riunisce associazioni e gruppi che si oppongono all’aborto volontario e si propone di contribuire a ricostruire l’immagine del bimbo non nato, della madre e del padre. La nostra attività  è culturale e informativa, ci dedichiamo esclusivamente alla questione aborto. Quale il ruolo dei media nell’ influire sulla mentalità  della società ? 

Il ruolo dei mezzi di comunicazione è devastante. Si impone la cultura della morte e si criminalizza chi difende la vita. I mezzi di informazione sono, in questo caso, mezzi di autentica disinformazione. Quasi tutti.

 

Vittoria Criscuolo